ESCLUSIVA CP – Vito Fanelli: “consiglio ai genitori di non pressare i ragazzi”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Vito Fanelli – allenatore professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il mister Fanelli, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del blog CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il mister-osservatore Vito Fanelli. Grazie per essere qui! Buon giorno mister, iniziamo questa intervista presentando le tue origini ai nostri lettori.
VF: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: sono Vito Fanelli, nativo di Bari il 15 Dicembre 1967, abito ad Andria da 28 anni con mia moglie e i miei due figli Simone e Maria Giulia.
NB: Quando e come è iniziata questa tua esperienza nel mondo calcistico da calciatore e poi da allenatore?
VF: Inizio a giocare a 10 anni. Tante le società baresi prima di approdare nel settore giovanile del Monopoli dove ho svolto tutta la trafila esordendo a 17 anni con la prima squadra in C1 nella gara Monopoli – Cosenza. Gli anni successivi ho vestito diverse casacche: Matera, Potenza, Barletta, Trani ecc. Appesi gli scarpini mi precipito nelle vesti di allenatore vincendo il primo campionato di Promozione.
NB: Le esperienze che hai vissuto in passato da allenatore?
VF: Il primo anno da allenatore/calciatore vinco il primo campionato di Promozione bissando l’anno successivo da mister effettivo il campionato di Eccellenza. Nelle Marche la seconda avventura, in serie D, nella Sangiustese vincendo un campionato. Ricopro le vesti da direttore tecnico a Venosa squadra militante in Eccellenza. Ritorno ad allenare, Trani e Banzi le successive esperienze. Dopo la vittoria del campionato di Promozione con la piccolissima realtà lucana, ricevo la chiamata dalla Fidelis Andria allenando gli allievi nazionali sfiorando la vittoria dello scudetto nel secondo anno. Esperienze di un solo anno a Padova e Avezzano. Mi trasferisco tre anni in Belgio frequentando un’accademia. Biennale l’esperienza presso l’Unione Calcio Bisceglie. Attualmente sono nel Bitonto Calcio Bellavista “secondo anno consecutivo” svolgendo in contemporanea il ruolo di scouting in Puglia con la visione di Claudio Vigorelli agente di Nicolò Zaniolo.
NB: Quale è il tuo metodo di lavoro?
VF: Il mio metodo di lavoro è innanzitutto programmazione, allenamenti ad alta intensità, curare tutti gli aspetti per far crescere individualmente e tecnicamente il giovane calciatore.
NB: Nei settori giovanili tanti i ragazzi di questa età e soprattutto tanti i genitori che “spingono” per entrare a far parte già di giovanissimi club semiprofessionistici. Cosa consiglieresti a loro?
VF: Consiglio ai genitori di non pressare i ragazzi perché ritengo che i giovani devono innanzitutto allenarsi, lo sport è salutare. Allenarsi per crescere, sacrificarsi e divertirsi prefissandosi un obiettivo. Il calcio e natura ma per me deve prevalere la meritocrazia che a volte non è presente. Giocare nei professionisti o semi conta poco perché se c’è la prospettiva la chiamata arriva.
NB: Hai un motto o una frase particolare per stimolare i tuoi ragazzi a dare il meglio nelle situazioni difficili?
VF: Motivazione, ma soprattutto crederci sempre negli obiettivi prefissati da ognuno di noi.
NB: Spazio bianco come ultima battuta dell’intervista, a te la palla…
VF: Si parla molto di cambiamenti, penso, che alla base nel nostro paese è presente una forte carenza di strutture, tecnici produttivi per la società per cui si lavora e poca valorizzazione di ragazzi italiani.
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
VF: Niccolò ringrazio Te e il Tuo blog. Un saluto a Te e ai lettori
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