ESCLUSIVA CP – Roberto Serale: “io e la match analysis”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Roberto Serale – Match Analyst professionista, considerato un punto di riferimento sportivo, umano e professionale
Presentata da Mattia Dalmazio, ecco l’intervista che ci ha concesso il Match Analyst Serale, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
MD: Buongiorno mister, grazie per aver accettato il nostro invito è per essere qui con noi oggi. Iniziamo questa intervista con una domanda molto banale che in molti si pongono…cosa fa un Match Analyst?
RS: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Mattia: Il match analyst esegue principalmente 2 tipologie di lavori, il primo è quello di video analisi sulla propria squadra (con l’obiettivo di migliorare la performance della propria squadra) e sulla squadra avversaria per studiarne le strategie, le costanti e non al fine da supportare al meglio il lavoro dell’allenatore, dello staff e aumentare le conoscenze dei nostri giocatori. Il secondo lavoro è di data analyst, quello di lavorare sui dati e le statistiche, che prevede la selezione dei dati, la raccolta e la lettura a favore dello staff. Anche questo lavoro come quello della video analisi si deve chiaramente sviluppare sia sulla propria squadra che sulle squadre avversarie. Chiaramente tutti questi lavori devono essere concordati con lo staff e sviluppati in base alle conoscenze sulla propria squadra e alle richieste del mister in fase di allenamento.
MD: Qual è la sua formazione? Come si è formato per ricoprire questo ruolo importante?
RS: Dopo essermi informato su internet sulla figura che stava prendendo piede soprattutto all’estero e anche in altri sport, ho partecipato nel 2017 ad un workshop con la PANINI DIGITAL di 2 giorni che mi ha permesso di incominciare a sperimentare nella società di eccellenza con cui collaboravo. Nel 2019 ho poi conseguito il patentino con AIAPC di Mario Savo specializzandomi nei 2 anni successivi con LONGOMATCH e utilizzando un po’ tutti i software presenti sul mercato italiano per una mia continua formazione e sperimentazione. Durante gli ultimi 2 anni ho continuato a studiare e partecipare a workshop e/o lezioni private con specialisti del settore cercando di lavorare non solo sulla video analisi ma concentrandomi anche sul mondo dei dati e della statistica, fino a concludere il percorso con AIAPC partecipando anche al secondo corso di DATA e PERFORMANCE ANALYST. Penso infatti che mentre la video analisi è un po’ la base del match analyst facilmente percorribile da tutti gli appassionati di calcio e coloro che hanno una certa praticità con software creati a questo scopo, il mondo dei dati e della statistica sarà il vero futuro di questa mansione.
MD: Qual è l’importanza dei dati che raccoglie il match analyst durante le partite?
RS: Il dato è fondamentale sempre, preso prima del match, durante il match o dopo di esso perchè permette di rappresentare in maniera oggettiva una serie di scelte, una strategia, qualsiasi richiesta dello staff o qualsiasi scelta del giocatore. La parole chiave in tutto quello che compie il match o data analyst è quello di togliere la soggettività del commento o della valutazione e renderla oggettiva.
MD: Che tipologia di collaborazione c’è tra l’allenatore e il match analyst?
RS: Il match analyst fa parte a tutti gli effetti di uno staff e quindi c’è massima collaborazione con l’allenatore e non solo; infatti collabora anche con altre figure come il preparatore dei portieri e il preparatore atletico; fondamentale è il continuo scambio di informazioni. Altre collaborazioni importanti all’interno di una società si possono sviluppare tra match analyst e direttore sportivo/tecnico, responsabile del settore giovanile, responsabile di metodologia e area scouting. Insomma il match analyst è ormai una figura fondamentale e trasversale all’interno di una società. Penso che proprio per questo motivo sempre più società in Italia avranno dei veri e propri dipartimenti di match analysis. Comunque tornando alla domanda specifica con l’allenatore ci deve essere condivisione delle idee per poter lavorar al meglio. E’ fondamentale capire cosa il mister vuole da propri ragazzi, quale percorso vuole intraprendere con loro a livello di principi di gioco e sotto principi affinchè questi possano essere sottolineati in maniera importante nella fase di video analisi. E’ importante anche capire i momenti della stagione positivi o negativi sia della squadra che sul singolo per imprimere in un modo o nell’altro con i video. Altra cosa che ho sperimentato in questi anni è individuare degli obiettivi specifici con gli allenatori sia per la squadra che per i singoli e tradurli in numeri e dati da esporre settimanalmente nello spogliatoio.
MD: Durante la partita il match analyst evidenza i punti di forza e di debolezza della squadra?
Durante la partita il match analyst dovrebbe vedere la partita dalla tribuna e non in panchina. Per questo motivo può eventualmente lavorare facendo dei tag brevi e mirati da poter inviare ai componenti dello staff o all’allenatore direttamente tra il primo e il secondo tempo. Può essere importante anche in questo caso lavorare sia sulla propria squadra che sull’avversario.
MD: Nella stagione 2020-21 hai collaborato con il Novara. Come è arrivato al Novara? E quale tipo di lavoro ha svolto in questa stagione? In questa stagione invece hai iniziato una collaborazione con la Sampdoria SG vero?
RS: Durante lo scorso lockdown sono entrato in contatto con il Responsabile di Metodologia del Novara settore Giovanile, Marco Regina, che mi ha dato fiducia e mi ha introdotto nel suo staff a Novara. Il lavoro è stato ampio e variegato in questa stagione particolare compromessa dal Covid. Nel periodo in cui le squadre del SG non potevano giocare ci siamo concentrati su creare video di top club sia della prima squadra che del settore giovanile sui principi di gioco cercati e ricercati dai formatori del SG del Novara Calcio, come la costruzione dal basso, la reazione della palla persa, l’occupazione dello spazio e dell’area. Vista l’impossibilità spesso di essere sui campi e organizzare delle riunioni in presenza questi video sono stati da supporto per video riunioni organizzata dal responsabile e lezioni per le academy. In questo periodo grazie appunto al responsabile Regina ho avuto modo di formarmi ulteriormente e scambiare opinioni con veri professionisti del settore. Nella seconda parte della stagione, con la ripartenza dei campionati, sono stato integrato a tempo pieno come match analyst nella Primavera allenata da mister Erminio Russo che si è laureata campione del proprio girone di Primavera 3. Il mio lavoro si è concentrato quindi principalmente da casa vista la distanza dove la prima parte della settimana (dalla domenica al martedì) lavoravo sulla nostra gara a livello di video analisi cercando di sottolineare situazioni positive per accrescere le certezze che i ragazzi maturano in settimane e le situazioni negative per poter far ragionare i ragazzi e farli crescere ulteriormente. Ho sempre supportato la video analisi con studi di dati (es. IPO, PPDA,…) che per la categoria non sono disponibili su alcuna piattaforma e pertanto sono da prendere e calcolare manualmente. Nella seconda parte della settimana invece il lavoro si concentrava sulla preparazione della gara successiva e quindi sullo studio degli avversari con il materiale video e statistico che si riusciva a recuperare principalmente sui social e su internet. In questo caso l’obiettivo era di consegnare entro il giovedì il seguente materiale allo staff: relazione scritta, video fase possesso, video fase non possesso e video palle inattive sulla squadra avversaria cercando di segnalare i punti di forza e di debolezza.
In questa stagione invece ho proseguito la collaborazione con il mister Russo che è l’attuale mister della U17 della Sampdoria. Il lavoro è pressoché simile a quanto fatto l’anno scorso con la principale differenza che visto il blasone del club le pressioni sono chiaramente aumentate. Anche in questo caso i miei video sulla squadra e su big club possono essere di supporto all’area di metodologia del club per la formazione degli allenatori del SG.
MD: Quali differenze ci sono tra i dati visibili agli spettatori e quelli raccolti da voi match analyst?
RS: Ormai il mondo del calcio, le televisioni e piattaforme specializzate offrono moltissimi dati e di tutte le tipologie. La bravura di un match analyst è di individuare insieme all’allenatore e allo staff quelli più utili per il lavoro programmato e proposto ai ragazzi. Non tutti i numeri e non tutte le statistiche presenti sono realmente utili ad una squadra a mio parere.
MD: Cosa pensa del calcio attuale? Quali sono i moduli tattici del momento?
RS: Il calcio attuale è un mix di fisicità, tecnica, organizzazione tattica e strategia. La magia di questo sport rimane però l’imprevidibilità continua soprattutto sulla singola partita, imprevidibilità che però nel lungo periodo, come un campionato viene sempre appiattita e normalizzata. Penso che ormai sia non corretto parlare di modulo vero e proprio di una squadra. Esistono più moduli di una stessa squadra nella gara così come esistono più partite nella partita stessa. Nello specifico sui moduli penso che in prima battuta si possa fare una distinzione tra un modulo statico, di partenza, un modulo in fase di possesso e uno in fase di non possesso almeno che la squadra interpreta in base alla strategia di gioco impostata dal proprio allenatore. La capacità del giocatore moderno deve essere quella di sapersi sempre adattare sia singolarmente che nel collettivo alle situazioni che si vengono a presente durante la partita e proprio in quest’ottica si parla sempre di più di giocatore pensante e/o scegliente, ovvero che deve saper pensare e scegliere spesso in pochissimi secondi come comportarsi in relazione a compagni, avversari, palla e spazio.
MD: Come vede il calcio tra vent’anni?
RS: Il calcio sarà sempre in continua evoluzione perchè gli studi e le idee sono tante, spesso i cambiamenti sono stati anche dettati da fattori esterni come le regole, ad esempio il calcio è cambiato molto con l’evoluzione del portiere e le regole che lo hanno caratterizzato come un ruolo diverso.
Sono però dell’idea che alcune cose non sono mai cambiate e mai cambieranno perchè il calcio è universale e penso che la frase che rappresenti meglio questo sport ad ogni latitudine sia “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la stora del calcio”. Ecco il calcio si baserà sempre sulle qualità di ogni singolo individuo che mette a disposizione del collettivo e la capacità del collettivo di sfruttare al meglio le qualità di ogni singolo individuo.
MD: Per concludere, quali consigli consiglia di seguire a chi vuole intraprendere questo mestiere?
RS: Per intraprendere il ruolo da match analyst penso che la prima cosa fondamentale sia la passione per questo sport. Successivamente è fondamentale studiare e quindi poter eseguire un corso. Quale? Per me è indifferente, in Italia ormai ci sono molte scuole sull’argomento tutte valide e organizzate. Ma la vera scuola sarà all’interno di un staff e di una società perchè li cambierà tutto. Ci saranno richieste continue, tempi stretti, momenti positivi e negativi, difficoltà impreviste, dinamiche da vivere in prima persona per poter capire se questa è veramente la strada da voler percorrere. Tra le qualità che deve avere il match analyst ritengo fondamentale avere una forte lucidità e saper vivere non in prima linea, ma alle spalle di uno staff e di un gruppo di giocatori supportandoli continuamente con informazioni che possono fare la differenza in qualsiasi momento della gara.
MD: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
RS: Grazie Niccolò per l’intervista!
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