ANALISI MILAN – TORINO TIM CUP 2020-21
In questo articolo Niccolò Brancati analizza lo studio che scopre le costanti che una squadra adotta nelle partite analizzate e quindi le strategie messe in atto contro gli avversari di turno.
Si può certamente dire che i rossoneri di Stefano Pioli stiano vivendo un periodo di forma eccellente dimostrato dal fatto che sono in testa alla classifica ormai da inizio campionato (con un distacco di tre punti dal secondo posto occupato dai cugini nero-azzurri dell’Inter). La squadra di casa fino a questo momento ha perso solo una partita nelle competizioni nazionali il giorno dell’Epifania contro la Juventus. Situazione un po’ complessa in casa granata con la squadra di Marco Giampaolo, ex-tecnico rossonero, che vede la classifica dal basso occupando il terzultimo posto a soli dodici punti.
Milan – Torino è il terzo scontro consecutivo per le squadre negli ultimi anni di Tim Cup ed il secondo stagionale di fila dopo il 2-0 in favore dei milanesi appena quattro giorni fa. Buone notizie dall’infermeria per i rossoneri che ritrovano dopo esattamente 51 giorni l’assente Zlatan Ibrahimovic dal primo minuto. Rientra anche Mateo Musacchio con la sua prima da titolare in stagione accompagnato dal portiere rumeno Ciprian Tatarusanu in campo a sostituire Donnarumma. Il Torino si appresta invece a fare delle turnazioni per concedere fiato ai titolarissimi (Belotti su tutti) e minutaggio a chi magari non è riuscito a trovare continuità fin’ora.
Le formazioni di Milan-Torino:
Di seguito, per completezza, vi riportiamo gli schieramenti di entrambi i team che sono scesi in campo.
MILAN (4-2-3-1): Tătăruşanu; Kalulu, Musacchio, Romagnoli, Dalot; Calabria, Tonali; Castillejo, Díaz, Leão; Ibrahimović. A disposizione: A. Donnarumma, G. Donnarumma; Conti, Hernández, Michelis; Çalhanoğlu, Di Gesù, Hauge, Kessie, Mionić, Olzer; Colombo. Allenatore: Pioli.
TORINO (3-5-2): Milinković-Savić; Bremer, Nkoulou, Buongiorno; Vojvoda, Segre, Rincón, Linetty, Ansaldi; Gojak, Zaza. A disposizione: Rosati, Ujkani; Lyanco, Izzo, Murru, Rodríguez, Singo; Baselli, Lukić; Belotti, Verdi. Allenatore: Giampaolo.
Come gioca il Milan:
Il Milan inizia l’inerzia della gara con un buon possesso palla e costruendo sempre dal basso grazie all’estremo difensore Tatarusanu che si appoggia sui due centrali di destra e sinistra (Musacchio e Romagnoli). In fase di costruzione abbiamo visto la posizione di play basso spesso adottata dal giovane centrocampista ex-Brescia Tonali con Calabria (che ha giocato nei due a centrocampo) ad allargarsi per assumere una falsa posizione, quella del centrale laterale di centrocampo, con lo scopo di servire palloni in zona di sviluppo tramite le catene laterali impiegate dagli esterni alti d’attacco Castillejo e Leao. Il centro del campo è occupato da Diaz che ha compito preciso di inserirsi negli half-spaces in modo da creare occasioni pericolose.
In fase di rifinitura abbiamo da entrambe le corsie un pressing molto alto adottato dal Milan con gli interpreti che puntano gli uomini granata, intenti a svolgere la fase di non possesso, generando dei duelli 1vs1. Milan che in zona di profondità si presenta dentro l’area di rigore grazie all’esperto attaccante svedese che, con le sue movenze, crea spazio per far inserire ben quattro uomini (Leao – Tonali – Castillejo – Diaz) e prova spesso il tiro nello specchio della porta.
In fase di non possesso palla Pioli sfrutta al meglio la giovane squadra rossonera mettendo in atto un pressing asfissiante artefice di non pochi problemi alla squadra di Marco Giampaolo che si ritrova ben otto uomini nella propria metà campo. In fase di copertura restano a difendere come ultimi uomini i due centrali di difesa Musacchio e Romagnoli.
Come gioca il Torino:
Il Torino parte molto basso, quasi impaurito, in fase di possesso palla trovando spesso in fase di costruzione un Milan alto che impedisce di superare la propria metà campo. Ciò è dimostrato dal grande numero di tocchi nella propria area di rigore (ben 163) che vede come principale complice l’impiego di Milinkovic-Savic tra i pali che eccelle proprio nel controllo palla.
La squadra granata costruisce con ben cinque uomini affidandosi in zona di mantenimento al regista Rincon che serve in ampiezza gli esterni alti di centrocampo (Segre sulla destra o Buongiorno sulla sinistra). Vista l’ampiezza creata dagli esterni alti del centrocampo granata, Zaza (con il supporto largo di Gojak) prova a trovare spazi in profondità tra le linee difensive rossonere.
In fase di non possesso Marco Giampaolo opta per dislocare otto uomini per il campo nel tentativo di aspettare i giocatori rossoneri e provare la riconquista del pallone in modo da fermare la transizione negativa e dare il via al contropiede lanciando la palla ai due terminali offensivi (Zaza e Gojak) che rimangono alti, tenuti in gioco dai due difensori avversari.
Statistiche della partita:
Nel completare l’analisi riportiamo di seguito le principali statistiche di Milan-Torino offerte da Sofascore. Nonostante l’equo possesso palla (esattamente cinquanta e cinquanta) si evince che il Milan ha fatto una partita offensiva senza riuscire però a sfondare le linee del Torino che ha giocato di rimessa e contropiede creando diversi problemi agli uomini di Pioli.