ESCLUSIVA CP – Antonio Gentile: “il mio amore per la panchina nasce da molto lontano”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Antonio Gentile – una vita sui campi di calcio e, oggi, allenatore considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso mister Gentile, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del blog CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il mister Antonio Gentile ex collaboratore di una nota squadra professionista. Grazie per essere qui! Ciao Antonio, sei un mister che ha già raccolto esperienze interessanti e importanti. Ci spieghi come è nato il tuo amore per il calcio e la tua passione per il “bordo campo”?
AG: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: il mio amore per la panchina nasce da molto lontano. Da piccolo mi piaceva compilare le formazioni ed elaborare gli schemi statici con il Subbuteo. Poi con il passare del tempo e l’ avvento dei videogiochi , delle prime console e personal computer ho iniziato a giocare a “Championship Manager” l’ odierno “Football Manager” dove sono attualmente presente nel loro database. Essere presente nel videogioco della mia infanzia è motivo di orgoglio.
NB: Come hai fatto ad entrare in questo mondo? Che patentino hai?
AG: Appena finito il liceo nel 1992 ho iniziato a frequentare un sodalizio universitario della mia città’ che mi ha affidato la guida della squadra partecipante al campionato di terza categoria e da allora ho continuato ad avere delle esperienze fino all’ anno scorso con due presenze in panchina nel campionato di Lega Pro coronando l’ esordio con una vittoria. La mia formazione calcistica si caratterizza conseguendo il tesserino di istruttore scuola calcio del CONI-FIGC e i corsi della federazione : il UEFA B e l’ anno scorso ho frequentato con successo, anche dal punto di vista del voto finale, il corso UEFA A a Coverciano. Sono 29 anni di lavoro e spero che ce ne siano ancora altrettanti in questo mondo.
NB: Parlando dei settori giovanili cosa ne pensi e quale possono essere le loro evoluzioni?
AG: Chi va alla scuola calcio lo fa per poche ore a settimana, magari in strutture rivedibili e con istruttori spesso sottopagati che vogliono fare carriera con i risultati. Pochi pensano alla crescita dei giocatori. Poi dalla scuola calcio si accede ai settori giovanili a cui mancano, anche li’, la maggior parte le strutture e i mezzi per allenare i calciatori del domani. Bisogna incentivare in Italia la costruzione di nuovi centri tecnici federali ed adeguare tutte le strutture esistenti agli standard dei paesi europei.
NB: Quali qualità deve avere un allenatore?
AG: Partendo da un principio fondamentale che l’ allenatore italiano è in Europa quello tra i più’ preparati tatticamente e tecnicamente io credo che un allenatore “moderno” è quello che trasmette sensazioni positive, migliora la prestazione, da indicazioni tecniche dopo un errore per aiutare il calciatore a migliorare, organizzato, preparato, competente, aggiornato , curioso , sempre aperto alla condivisione e che utilizzi uno stile autorevole.
NB: Quale allenatore preferisci?
AG: In questo momento il palcoscenico mondiale presenta degli allenatori “evoluti” e sempre pronti a portare nuove idee . Stili diversi si intrecciano tra di loro e danno vita a delle squadre che interpretano il calcio in maniera spettacolare. Detto questo sicuramente tra gli allenatori che mi affascinano una menzione particolare la dedico a Bielsa , un allenatore che rappresenta la figura che vorrei emulare da tutti i punti di vista.
NB: Quali sono le tue considerazioni sul livello del calcio femminile in generale? Ci sono differenze con il calcio maschile? E se sì quali?
AG: Seguo questo movimento assiduamente da 5 anni e dopo gli ultimi mondiali dove l’ Italia si è ottimamente comportata il movimento ha raggiunto un’ ottima visione mediatica. Si sono moltiplicati siti , pagine e community che seguono questo sport e che io seguo tutte. Molte persone competenti e preparate, forse in alcuni casi più’ del maschile, ci sono dietro a questo movimento. E’ un calcio che non deve essere etichettato come differente dal maschile , anzi in alcuni casi lo ha eguagliato e va valorizzato portandolo ai livelli mondiali delle altre nazioni leader in questo sport. Adesso va fatto un passo ulteriore verso il professionismo in quanto il livello in Italia è notevolmente avanzato e non escludo, in un futuro prossimo, accettare qualche sfida nel calcio femminile.
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
AG: Niccolò ringrazio Te e il Tuo blog. Un saluto a Te e ai lettori.
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