ESCLUSIVA CP – Alberto Pomini: “credo sia una cosa che avevo già dentro e che ho sviluppato col gioco di strada”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Alberto Pomini – ex calciatore professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso l’ex portiere Pomini, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del sito CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi Alberto Pomini. Grazie per essere qui! Buon giorno Alberto, iniziamo questa intervista presentandoti in breve ai nostri lettori.
AP: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: Alberto Pomini è un ragazzo nato a Isola della Scala – provincia di Verona – il 17 Marzo 1981. Il mio percorso nel mondo del calcio inizia prima per strada. Successivamente vesto la maglia del Cadidavid, “piccola squadra del mio paese”. Passo alle giovanili dell’Hellas Verona dove svolgo tutta la trafila fino alla Primavera. L’esordio nel calcio dei grandi arriva con la casacca del San Marino.
NB: Cosa ti ha spinto ad indossare i guantoni?
AP: Fin da piccolo ho sempre avuto l’istinto ed il piacere di tuffarmi. Nelle partite fatte per strada con i miei amici o familiari mi mettevo sempre in porta ed era lì il mio posto. Credo sia una cosa che avevo già dentro e che ho solo sviluppato col gioco di strada.
NB: Hai indossato per molto tempo la maglia del Sassuolo realizzando una cavalcata dalla C alla A. Ci racconti come è successo?
AP: A Sassuolo sono rimasto per 14 anni. Arrivo nel 2004, in un ambiente provinciale con una società che aveva sempre militato tra serie C e campionati dilettanti. Nello stesso anno è arrivata la Mapei che ha strutturato senza fare mosse azzardate la società che oggi tutti conosciamo. E’ stato un percorso programmato fatto di successi, ai quali ho contribuito “anno più anno meno” soprattutto nel costruire un’identità, insieme a tanti compagni. Questa credo sia stata la forza del Sassuolo ed il segreto dei successi insieme alla famiglia Squinzi.
NB: Chi è stato il compagno di squadra con cui più hai legato?
AP: Ho legato con tante persone. Ho un carattere che tende a stare bene con tutti. Nel corso del tempo ho costruito tantissime amicizie. Un nome solo non riesco a farlo perché comunque ho sviluppato tanti legami ed ho una lista molto lunga. Non vorrei fare qualche torto o esclusione.
NB: C’è una partita che ricordi in particolare che magari ti è piaciuta di più per come l’hai giocata o vissuta?
AP: Emotivamente forse la più bella è stata Sassuolo-Livorno “1-0” decisiva per la Serie A. Ma quella che porto più nel cuore è un Sassuolo-Verona “1-1” sempre dello stesso anno, dove parai anche un rigore contro la mia squadra del cuore. Anno che poi terminò con la promozione di entrambi.
NB: Nella tua carriera hai affrontato moltissimi giocatori. Ti ha colpito in particolare qualcuno di loro?
AP: Ho avuto la fortuna di vedere tanti grandissimi giocatori. Ma una parola la voglio spendere per Mimmo Berardi che è stato mio compagno e che è un giocatore di talento assoluto.
NB: Come vedi il Sassuolo questa stagione?
AP: Quest’anno il Sassuolo avrà la necessità di vincere e tornare immediatamente in Serie A dopo un’annata difficile, ma che nell’arco della sua storia ci poteva stare. Dovrà avere la forza di ripartire e di ricreare quell’identità che forse un po’ ha perso per strada.
NB: L’ultima domanda riguarda noi, conosci CalcioPanchina.it? Cosa pensi del sito?
AP: Conosco tutto quello che gira nell’ambiente calcio e tutto ciò che viene vissuto con passione. Siete un sito ben fatto che racconta il nostro bellissimo mondo. Continuate così. Bravi tutti!!!
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
AP: Niccolò ringrazio Te e il Tuo sito. Un saluto a Te e ai lettori.
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