ESCLUSIVA CP – Francesco Tringali: “spinto dalla passione e dal desiderio di vincere la sfida con sé stesso”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Francesco Tringali – giornalista e inviato professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il giornalista Tringali, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del blog CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il giornalista e inviato Francesco Tringali. Grazie per essere qui! Buon giorno Francesco, iniziamo questa intervista presentandoti in breve ai nostri lettori.
FT: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: Francesco è un sognatore che sta venendo su orgogliosamente da solo. Spinto dalla passione e dal desiderio di vincere la sfida con sé stesso. Perché scalare le gerarchie nel mondo del giornalismo in così poco tempo, raggiungendo livelli così importanti, non è semplice per nessuno. L’obiettivo deve essere sempre quello di non sentirsi già arrivati, l’arrivismo non mi appartiene, voglio credere che ci possa essere sempre una sfida nuova da poter vincere.
NB: Cosa ti ha spinto a fare il giornalista sportivo? Qualcuno o qualcosa ti ha portato a fare questa scelta?
FT: Quell’incredibile desiderio di voler raccontare qualcosa di nuovo, di inedito, che qualcuno in un posto remoto del mondo non possa vivere in prima persona, ma che quel momento possa immaginare attraverso un mio racconto. Che sia lo sport o un pezzo di cronaca. C’è sempre qualcosa da raccontare, da condividere con le parole, basta saperle mettere nel verso giusto per trasferire la giusta emozione.
NB: Come immagini il futuro del giornalismo, quale sarà il percorso che prenderà tra carta stampata e il mondo del web? Ad esempio, opinione comune, è che i giornali siano destinati a morire, cosa pensi a riguardo?
FT: Il giornale cartaceo resta ancora la prima – principale – fonte di informazione riconoscibile. Poi, è vero che il web oggi la fa da padrone, ma quasi tutti i quotidiani hanno imparato a reinventarsi: oggi è più giornale d’approfondimento che di notizie in sé, ma non se ne può ancora fare realmente a meno. Non si andrà più in edicola, e dispiace, ma il quotidiano è ancora la prima fonte autorevole, che negli ha imparato a viaggiare insieme al mondo del web e non per forza in contrapposizione.
NB: Hai lavorato in radio molti anni. Come mai nell’epoca dei social network, tv e internet lo sport alla radio è ancora molto ascoltato? Si dice che “la radio fa la magia”, come lo spieghi?
FT: Perché la radio, ancora meglio rispetto alla tv o ai social, avvicina molto di più le persone. C’è sempre entrando in macchina una stazione radio preferita, che racconti calcio h24 o che sia una trasmissione generalista d’intrattenimento. Ma ogni programma, ogni conduttore, ogni tematica inserita in un determinato orario scandisce la nostra quotidianità. Il calcio vissuto in radio è solo un modo diverso di vivere l’evento, con la partita nella testa e le mani sul volante.
NB: Come inviato di Sportitalia hai seguito molti eventi. Qual è il momento più bello che hai vissuto, raccontato finora nella tua carriera giornalistica?
FT: Senza alcun dubbio l’Europeo vinto nell’estate 2021. Perché ho potuto raccontare una competizione su cui alla vigilia non scommetteva nessuno. E farlo in quei giorni da Coverciano e dalle piazze di Roma che, settimana dopo settimana, si facevano sempre più sognanti, è stato il ritorno personale più bello. Concluso con la serata di festa a Roma, di ritorno da Londra, in cui ho potuto intervistare giocatori del calibro di Immobile, Berardi e Bernardeschi. Tutt’altro che scontato.
NB: Cosa consigli a chi vuole intraprendere un percorso come il tuo da giornalista sportivo?
FT: Sfruttare al massimo ogni opportunità lavorativa, come se fosse quella della vita. Lavorare bene, essere presente sul posto perché il giornalismo si fa per strada – non solo – dietro a un pc. Non rifiutare a priori una collaborazione, ma viverla e trarne il massimo perché ogni esperienza lascia un segno, a prescindere dal ritorno economico (fondamentale, ma nei primi anni difficilmente raggiungibile). Dico sempre che questo lavoro è per il 70% sacrificio, ma il restante 30% è di soddisfazione adrenalina.
NB: Come giudichi il progetto di CalcioPanchina di Niccolò Brancati
FT: Ne approfitto per farti i complimenti: CalcioPanchina è un sito completo, sempre aggiornato, tra notizie e i tuoi approfondimenti tattici molto interessanti.
NB: Nel tuo futuro che progetti ci sono?
FT: Continuare a scalare la montagna. Rispetto a dieci anni fa quando ho cominciato questa salita guardo le cose con uno sguardo diverso, ma le vivo allo stesso modo, come se avessi ancora 19 anni. La ricetta è quella di non appiattirsi, mettersi sempre in discussione, provare sensazioni nuove, sbagliare anche qualche scelta. Fa tutto parte del piano. Poi se mi chiedessi dove mi vedo tra dieci anni, spero di risponderti ancora come all’inizio della prima domanda ‘Un sognatore venuto su orgogliosamente da solo’.
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
FT: Niccolò ringrazio Te e il Tuo blog. Un saluto a Te e ai lettori
CalcioPanchina di Niccolò Brancati – Riproduzione riservata
1 thought on “ESCLUSIVA CP – Francesco Tringali: “spinto dalla passione e dal desiderio di vincere la sfida con sé stesso””
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Grande Francesco ti auguro una lunga carriera giornalistica…