ESCLUSIVA CP – Roberto Breda: “i ragazzi sono come dei fogli bianchi, la nostra proposta segna il loro percorso”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Roberto Breda – allenatore professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il mister Breda, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del blog CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il mister Roberto Breda. Grazie per essere qui! Buon giorno mister, iniziamo questa intervista presentando chi è Roberto Breda.
RB: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: Roberto è una persona che è riuscita a realizzare il sogno che aveva da bambino. All’età di 15 anni, lascio il mio paese “Treviso” per trasferirmi a Genova e giocare con la Sampdoria “anno 1984 – la Sampdoria di Vialli e Mancini”. A 18 anni ho esordito in serie A contro la Lazio. Ho avuto la fortuna di farlo diventare il mio lavoro fino a 35 anni, poi ho continuato nella veste di allenatore.
NB: Ha girato moltissime società e visto centinaia di ragazzi, dove sente di aver lasciato l’impronta più indelebile? Dove crede di aver fatto davvero la differenza?
RB: Sicuramente Salerno è stata la città e la squadra dove ho vissuto l’esperienza più importante. Da calciatore ho vinto due campionati, fatto il capitano in serie A e per finire l’ho allenata in Lega Pro. L’ultima avventura è stata di un solo anno legandomi ancora di più alla città.
NB: Da ex calciatore professionista e da allenatore, come vedi i ragazzi che escono oggi dalle giovanili e quali caratteristiche dovrebbero avere per affrontare il “calcio dei grandi”?
RB: Ho allenato per tre anni la primavera della Reggina. Capisco cosa vuol dire portare i ragazzi in una prima squadra. Il problema di oggi, non sono i giovani che devono migliorare, loro mettono passione e entusiasmo. La categoria che necessita migliorie è quella degli istruttori. Viviamo di preconcetti e pensiamo più alla nostra carriera che a quella dei ragazzi. Le esercitazioni e le proposte andrebbero migliorate, non svolte in maniera automatica.
NB: Che cosa raccomanda alle nuove generazioni di istruttori e allenatori?
RB: Da istruttore cerco sempre di pormi delle domande per migliorare e diventare più efficace. Mi domando se le esercitazioni che faccio, raggiungono gli obiettivi che mi ero prefissato. I ragazzi sono come dei fogli bianchi, la nostra proposta segna il loro percorso.
NB: Veniamo al campo. Quali sono i principi del tuo modello di gioco?
RB: Mi piace che i ragazzi si sentano protagonisti e attraverso il lavoro perdano le loro paure e cresca sempre di più l’autostima. Cerco di combattere la cultura dell’alibi. La struttura di gioco la scelgo in base alle caratteristiche principali del gruppo e dei giocatori esperti. Nella mia conoscenza devo avere più alternative possibili in modo da sfruttare al massimo il capitale umano che ho a disposizione. In ogni caso mi piace un calcio aggressivo e concreto in entrambi le fasi di gioco.
NB: Le tue proposte variano da settimana a settimana? Come è organizzato il tuo microciclo tipo, da partita a partita?
RB: Il grande nemico dell’allenatore è la mancanza di tempo. Nella mia proposta cerco di inserire più obbiettivi possibili.
Esempio! – non ci sarà mai una esercitazione fisica a secco.
Nelle esercitazioni domina la componente fisica, dove è presente un obbiettivo tecnico e tattico secondario. Più allenì i ragazzi a svolgere obiettivi tattici in situazioni di fatica più li risolveranno automaticamente in partita.
Non inizio mai a lavorare con delle sedute di scarico per chi ha giocato.
Inizio subito forte fino a metà settimana per poi calare i carichi negli ultimi giorni e ricercare più i particolari in vista della partita.
NB: Obiettivi per il tuo futuro?
RB: Come tutti gli allenatori cerco un progetto dove allenatore, società e ambiente lavorino uniti verso gli obiettivi, senza porsi dei limiti, ma in maniera costruttiva. Mi piacerebbe fare qualche esperienza all’estero.
NB: L’ultima domanda riguarda noi, conosci CalcioPanchina.it? Cosa pensi del sito?
RB: Conosco il vostro sito e lo guardo spesso. Si possono trovare spunti molto interessanti.
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
RB: Niccolò ringrazio Te e il Tuo blog. Un saluto a Te e ai lettori
CalcioPanchina di Niccolò Brancati – Riproduzione riservata
3 thoughts on “ESCLUSIVA CP – Roberto Breda: “i ragazzi sono come dei fogli bianchi, la nostra proposta segna il loro percorso””
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Buonasera ,
Sono molto d ‘accordo quando dice che la categoria che necessita migliorie sia quella degli istruttori….tanti di questi allenano se stessi e no per migliorare le abilità dei ragazzi…
Se ,mi permetto,mister fa’ degli incontri con degli allenatori sul campo mi farebbe piacere partecipare….
Saluti e complimenti
Grazie caro. Riferiamo al mister.
Continuate a seguirci per altri appuntamenti
Buonasera, si capita abbastanza spesso, ma non sono incontri che organizzo io. Spesso vengo invitato da comitati provinciali o regionali o da società. Devo iniziare a pubblicarli magari sui miei social…