ESCLUSIVA CP – Vincenzo Russo: “non si finisce mai di imparare e migliorarsi”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Vincenzo Russo – match analyst professionista, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Niccolò Brancati, ecco l’intervista che ci ha concesso il match analyst Russo, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
NB: Buongiorno a tutti i nostri amici lettori del blog CalcioPanchina di Niccolò Brancati. Oggi abbiamo il piacere di avere con noi il match analyst Vincenzo Russo. Grazie per essere qui! Buon giorno mister, iniziamo questa intervista presentando ai nostri lettori.
VR: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Niccolò: sono Vincenzo Russo, Match Analyst e Collaboratore Tecnico professionista.
Durante il mio percorso lavorativo nel calcio ho collaborato ad ogni livello con società di calcio, istituti di ricerca e dirigenti/allenatori passando dalla Terza Categoria alla Serie B, con alcune esperienze estere nei campionati maggiori.
Da qualche anno sono docente e relatore ai corsi privati per Match Analyst sia in Italia, con LFScouting, Allenatore.net ed Aivat, che all’estero, in ultimo la mia docenza al Tunisian Summit, evento patrocinato dalla Federazione Calcio Tunisia per la condivisione di metodologie ed idee all’interno del mondo arabo coprendo dal Qatar, all’Arabia Saudita fino a Libia e Tunisia. Sono autore di oltre 150 pubblicazioni editoriali in forma di articoli digitali incentrati sul mondo del calcio dal lavoro di campo alla Match Analysis e di un libro sulle Palle Inattive, edito da Allenatore.net.
NB: Perché il ruolo del match analyst?
VR: Nel lontano 2006 ho iniziato a lavorare nel calcio quasi per caso ma con tanta passione. All’epoca ero un semplice appassionato che seguiva una squadra dilettantistica cercando di apprendere il “mestiere” dal tecnico dell’epoca, Mr. Roberto Pidone, ex giocatore professionista. Il mister mi chiese di collaborare con lui e iniziai a frequentare più assiduamente anche il campo da gioco durante gli allenamenti. L’anno successivo la stessa società mi ha proposto di affiancare il mister e guidare allo stesso tempo, a poco più di 18 anni, una compagine di Juniores (under 18). L’anno successivo cambiano le cose in società e mi ritrovo tecnico della prima squadra ad interim portando a termine il campionato di Promozione. Da quel momento ho iniziato una serie di avventure come allenatore in prima e poi come allenatore in seconda e come collaboratore tecnico ma sentivo dentro di me che l’indole era lavorare in campo ma anche dare qualcosa in più, perché fin dai miei primi passi, ero solito riprendere o far registrare le gare per rivederle ed analizzarle in maniera amatoriale. Col passare del tempo questa “usanza” è diventata sempre più costante nel mio quotidiano di organizzazione del lavoro fino a che nel 2014 il Mr. Massimo Agovino mi ha proposto di affiancarlo come collaboratore tecnico in Serie D ma con compiti specifici sul piano tattico e di analisi degli avversari, passando così da un ibrido quale ero stato gli ultimi anni ad una figura specifica, il match analyst. Da allora mi sono sempre più specializzato ed addentrato nel ruolo. Negli ultimi anni ho collaborato col Mr. Ciro Ginestra, tecnico giovane ma lungimirante, avanti con i tempi e di sicura prospettiva. Nonostante il mio supporto in campo ed il lavoro ad esso legato non manchino mai, la maggior parte del mio tempo lo dedico a compiti specifici che riguardano l’analisi tattica, statistica e tutto ciò che concerne il ruolo specifico di video analista tattico con l’obiettivo di fornire del materiale utile allo staff per preparare la settimana di lavoro e gestire ogni aspetto, non lasciando nulla al caso.
NB: Cosa fa un match analyst?
VR: I compiti di un Match Analyst sono molteplici e variano a seconda del contesto in cui si lavora. Considero il Match Analyst un allenatore, un uomo di campo, con specifiche competenze e compiti sul piano tattico che si occupa di supportare l’allenatore e lo staff tecnico nell’organizzazione della settimana di lavoro e nel lavoro quotidiano. Coloro che si occupano di produrre semplicemente dei video, lavorando a distanza e non vivendo la quotidianità del lavoro, sono definibili come dei video maker prestati al calcio, in quanto producono del materiale asettico dalle dinamiche di squadra, utile ma non sempre funzionale alle richieste e necessità del momento.
Un Match Analyst è parte integrante di uno staff tecnico e risponde alle specifiche necessità del proprio gruppo di lavoro. A seconda del contesto e dell’allenatore con cui si collabora le richieste possono essere differenti. Solitamente il compito principale del Match Analyst è l’analisi video e statistica di ciò che concerne l’avversario (Team Studio) e la propria gara (Match Studio). Esemplificando il tutto, nel primo caso l’obiettivo è estrapolare del materiale utile e funzionale al tecnico ed allo staff per elaborare un piano gara e strutturare degli allenamenti orientati a sfruttare eventuali difficoltà avversarie o spazi potenzialmente concessi ed a sviluppare delle strategie efficaci per interdirne le giocate principali o gli uomini di maggior pericolosità. Nel secondo caso si va a sezionare la partita della propria squadra creando del materiale utile al tecnico per apportare delle correzioni o dare dei rinforzi positivi alla squadra. Come questo materiale viene utilizzato e quando, sta tutto alla sensibilità ed alle metodologie del tecnico.
Quando si ha la possibilità di lavorare più attivamente a contatto con la squadra e si ha un tecnico di più ampie vedute, si può aggiungere anche un lavoro relativo agli allenamenti. Con sistemi automatizzati o manuali (telecamere, actioncam, droni) si possono gestire l’archiviazione degli allenamenti da un punto di vista video creando un database fisico, su dispositivi di archiviazione esterni, o in cloud, accessibile da remoto a qualunque membro dello staff. Da questi video si possono estrapolare situazioni particolari da mostrare alla squadra per correttivi ma anche situazioni che possono essere utilizzate a ridosso della gara come rinforzo, in sede di riunione tecnica, per determinati concetti. In maniera semplice, si può archiviare per tipologie tutto quanto proposto in modo da recuperarlo in tempi brevi, averlo sempre a disposizione ed utilizzarlo quando necessario, anche per rivedere l’iter di preparazione ad una gara o ad una specifica situazione. Spesso questo genere di video viene anche utilizzato per analizzare l’evoluzione della squadra nel tempo e come essa risponda o meno alle sollecitazioni del proprio tecnico.
Un altro aspetto tanto legato a questi primi tre “compiti” quanto al mercato è la Player Analysis. In ottica di studio dell’avversario si possono creare clip sui singoli per evidenziarne le peculiarità da mettere a disposizione di un singolo reparto o dei giocatori in forma privata. Per quanto concerne la propria gara, parliamo di clip correttive o rafforzative indirizzate ad elemento per riunioni one-to-one col tecnico o al massimo giocatore e staff. Stesso discorso può essere adeguato al contesto allenamenti, per rimarcare atteggiamenti specifici o situazioni particolari. In ottica mercato parliamo di dare un supporto video con elaborazioni di video specifici al direttore sportivo, al tecnico o agli scout per quanto riguarda la ricerca di profili particolari o semplicemente studio di qualche giocatore attenzionato. In maniera sintetica, senza analizzare nello specifico le varie sfaccettature, sono queste le quattro macroaree su cui lavora il Match Analyst, salvo poi valutare le interazioni con altri membri dello staff o compiti addizionali dovuti a particolari esigenze di staff.
NB: Che tipo di collaborazione c’è tra match analyst e allenatore?
VR: Ogni allenatore ha il suo modo di approcciare ai singoli membri dello staff ed anche nella ripartizione dei compiti ed autonomia, si varia di caso in caso. Sostanzialmente quando il Match Analyst è parte integrante dello staff e fa parte della cerchia di persone che seguono direttamente l’allenatore, il rapporto con lui sarà sicuramente diretto e più aperto. Quanto e che grado di autonomia ed intraprendenza possa avere un analista nel rapportarsi e proporre dipende tanto anche dalla fiducia che si instaura negli anni. Un match analyst alla prima avventura con un allenatore difficilmente potrà proporre o esprimere il proprio pensiero in totale liberà ma dovrà limitarsi a quando interpellato o alle aree di sua competenza. Invece quando il rapporto con il tecnico è saldo e consolidato nel tempo si instaura una condivisione di idee più radicata con scambi di vedute ed opinioni a 360°. L’analista mette a disposizione del materiale che se adeguato al pensiero del proprio allenatore lo supporta, aiuta e talvolta gli facilita la preparazione del lavoro settimanale. Basti pensare che la scrematura delle clip video spesso bypassa il giudizio diretto dell’allenatore quando c’è fiducia e conoscenza reciproca andando a centrare rapidamente l’obiettivo e proponendo solo quel che realmente serve. L’allenatore decide ma il match analyst può proporre ed aiutarlo nella scelta proponendo situazioni ed alternative.
NB: La settimana tipo del match analyst?
VR: A seconda dei compiti e del grado di inserimento del match analyst all’interno di uno staff cambia la conformazione della sua settimana tipo. Un video analista che vive la quotidianità divide il suo tempo tra il lavoro in ufficio e quello sul campo. Sostanzialmente si tratta di svolgere più compiti in maniera compartimentale tale da gestire la risorsa tempo ottimizzando ogni aspetto.
In questo senso con la gara alla domenica, il lunedì è la giornata di chiusura e condivisione con lo staff del lavoro di video e data analysis dell’ultima gara ma allo stesso tempo di preparazione di tutto quello che serve per la settimana di lavoro integrando il Team Studio già strutturato con le immagini e le informazioni dell’ultima partite degli avversari di turno. Al martedì, giorno di ripresa della squadra, il Match Analyst inizia il lavoro di studio degli avversari per la settimana successiva con la raccolta informazioni e la visione di una gara. Il mercoledì, se non è avvenuto alla ripresa, si tiene solitamente la prima seduta video, quella incentrata sull’ultima gara di campionato, ed allo stesso tempo si continua il lavoro di studio ed analisi degli avversari successivi. Il giovedì l’analista è arrivato ormai alla visione della terza gara degli avversari ed inizia a scremare il materiale raccolto. Il venerdì solitamente si tiene un’altra seduta video, quella incentrata sui prossimi avversari, e successivamente il video analista continua lo studio degli avversari così da visionare la quarta gara ed iniziare ad avere una mole importante di informazioni video e cartacee. Il sabato è il giorno in cui il video analista supporta il resto dello staff nella preparazione di quanto utile e necessario per la gara di campionato, da grafiche particolari a materiale cartaceo, e chiude la prima bozza del Team Studio per la settimana successiva. La domenica, giorno cruciale della settimana, il Match Analyst è a totale disposizione della squadra, sia per fugare gli ultimi dubbi nei singoli, che per il lavoro di live match con ripresa video della gara o tag in diretta per passaggio informazioni video o testuali alla panchina. La settimana si chiude con il post match, momento di scrematura delle clip raccolte in live da cui estrapolare quelle utili per il Match Studio.
Ovviamente abbiamo descritto i compiti in maniera sommaria ma da caso a caso, come detto, vanno inseriti i lavori di campo, le clip sui singoli e qualsivoglia altro compito di uso quotidiano dello staff tecnico con cui si collabora.
NB: Qual è la tua formazione? Come ti sei formato per ricoprire il ruolo dell’analista?
VR: La mia formazione accademica si incentra su una Laurea in Economia ed Amministrazione delle Imprese ed un Master in Management Sportivo. Da questo background scolastico che comprende anche il parlare due lingue, inglese e francese, e l’attuale studio di una terza, spagnolo, inizia il mio percorso nel mondo sportivo. Ho conseguito la qualifica di Allenatore di giovani calciatori CONI-FIGC prima del patentino UEFA B, passando poi per corsi privati come quello Coerver per affinare la metodica di lavoro in campo e vari corsi privati di Match Analysis, da quello SICS a quelli di LFScouting e Sportanalisi. Ho conseguito la qualifica di Match Analyst FIGC con la votazione di 110/110, appena i corsi federali sono stati istituiti in Italia. Mi sono poi specializzato nell’uso di piattaforme professionali come Wyscout, conseguendo l’abilitazione presso la Hudle Academy, e di software avanzati per il video editing, superando a pieni voti il corso di abilitazione per DaVinciResolveBlackMagic. Infine mi sono qualificato come pilota Drone APR con qualifica valida in Italia ed in Europa, offrendo un servizio ulteriore per il lavoro di campo dei club con cui collaboro.
Insomma, quando c’è un’opportunità per implementare il mio bagaglio di conoscenze con qualcosa di utile nella mia quotidianità, non mi lascio scappare l’occasione perché non si finisce mai di imparare e migliorarsi!
NB: Che consiglio daresti ad un giovane che si vuole approcciare a questo mondo?
VR: Spesso mi viene posta questa domanda da giovani colleghi che vogliono intraprendere questo percorso lavorativo. Il primo step per me fondamentale è comprendere la propria reale propensione, capire quanto interesse si possa avere per lo studio del Calcio in genere ed il proprio spirito di sacrificio. Il percorso per diventare Match Analyst parte innanzitutto da una formazione importante che consiste nello studiare i testi sul mercato e partecipare a qualche corso privato per avere le prime infarinature. Una volta accumulato un background “scolastico” si deve necessariamente passare alla pratica, mettendosi in gioco, spesso anche come stagista, in qualche realtà vicina dove si possa iniziare a sperimentare, analizzare le prime partite ed avere i primi confronti. Più si lavora sul campo e si affina il metodo, più ci si evolve e si capisce come ottimizzare il proprio lavoro. Quindi, tornando alla tua domanda, il consiglio che do è di formarsi, fare pratica e non smettere mai di migliorarsi perché il mondo della Match Analysis, e più in generale del Calcio, è sempre in continua evoluzione.
NB: Quale sarà la prossima evoluzione nel calcio? Come vede il calcio fra dieci anni?
VR: Il Calcio nell’ultimo decennio ha subito grandi evoluzioni sia da un punto di vista del gioco, idee tattiche e regolamenti, ma anche per tutto ciò che concerne le figure di supporto. Basti pensare che pochi anni fa non esisteva uno sdoppiamento della figura del Performance Analyst. Il video analista di turno doveva occuparsi sia della parte tattica che di quella relativa ai numeri. Oggi invece abbiamo un Match Analyst con compiti di studio ed analisi del fattore campo e un Data Analyst che ha come obiettivo quello di sviscerare la parte numerica dando supporto con i dati al lavoro di staff e squadra. Partendo da questo presupposto vedo un calcio che subisce influenze metodologiche da altri sport che inserisce sempre più figure specializzate. Tra dieci anni vedo un’influenza tecnologica importante nel quotidiano degli staff e dei giocatori. Mentre oggi le piattaforme a supporto live, in allenamento e in gara, sono poche e costose, vedo un futuro dove queste tecnologie siano più alla portata e possano aiutare ad ogni livello a migliorarsi. Questo se parliamo della nostra area di competenza. Se invece valutiamo il Calcio in genere, tra dieci anni penso avremo un ricambio generazionale importante con giocatori evoluti, abituati alle nuove metodologie e sicuramente nuove idee tattiche che spetterà ai vari Match Analyst studiare, analizzare e decodificare.
NB: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
VR: Niccolò ringrazio Te e il Tuo blog. Un saluto a Te e ai lettori
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