-NICCOLO’ BRANCATI- “il mio approccio con i giovani calciatori”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Niccolò Brancati – allenatore-giornalista-match analyst, oggi, considerato un riferimento sportivo e umano
Presentata da Mattia Dalmazio, ecco l’intervista che ci ha concesso il tecnico Brancati, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
MD: Buongiorno Niccolò. Qual è il suo credo tattico? A quale allenatore si ispira?
NB: Buongiorno a tutti, è un piacere essere qui, essere intervistati da una giovane promessa del giornalismo catanzarese e calabrese. Inizio rispondendo alla seconda parte della domanda legandomi successivamente alla prima parte. La mentalità che mi piace è quella del calcio veloce e dinamico. Nel calcio moderno sono sempre più indispensabili gli schemi, la tattica e la dinamicità. Da 10 anni a questa parte è cambiato tanto sotto l’aspetto metodologico. I lavori svolti dagli allenatori sono molto basati sul collettivo e non individuale. Poche le nuove leve nascenti nel calcio Italiano. Tornando alla prima parte della domanda, amo far giocare le squadre con manovre di gioco veloce supportate da lanci lunghi. Un tecnico studiato nella stagione 19-20 dove mi lasciato molto nel mio baglio tecnico è GAETANO AUTERI. Il suo credo calcistico basato su un modulo 1-3-4-3, deve possedere un reparto offensivo con calciatori dalle caratteristiche veloci agili e tecnici. Le sue squadre devono restare sempre alte sopra la linea di gioco sbilanciandosi con i 3 difensori. Salendo di categoria, arrivando nella massima serie (LA SERIE A), una squadra che mi sta affascinando è l’Atalanta di GIANMPIERO GASPERINI, con un 1-3-4-3 a rombo grazie al Papu Gomez schierato come trequartista dietro le due punte Muriel-Zapata attaccanti dalla grande velocità e tecnica, bravi nell’1vs1 e nel l’inserimento nelle difese avversarie attaccando sempre la profondità di campo.
MD: Ha qualche momento particolare della carriera a cui è legato
NB: Essendo molto giovane posso dirti che non ho momenti di carriera a cui sono legato. Posso dirti che iniziai all’età di diciassette anni, approfitto per salutare e ringraziare la mia prima società che mi accolse nonostante le mie tante insicurezze essendo inesperto. Ad oggi non mi sento ancora pronto nonostante i miei 5 anni di esperienza, ho tanto da imparare e migliorare.
MD: Si vocifera che la fase più importante per mettere in atto la preparazione in vista del campionato e lavorare sugli atleti, sia la preparazione estiva. Cosa può dire a riguardo?
NB: La preparazione estiva è molto fondamentale, soprattutto nelle prime squadre. Ti mette in condizione di affrontare le prime gare di campionato, di conoscere meglio i calciatori presenti in rosa o acquistati dal mercato estivo, e di lavorare con una marcia in più nel corso della stagione.
MD: E sui giocatori non “usurati” cosa si fa a prevenire gli infortuni
NB: Sulla parte legata agli infortuni pre-campionato scarsa è la mia conoscenza. Penso tutto sia legato al carico e scarico di lavoro che un preparatore atletico svolge in funzione al materiale umano che si trova davanti. Bisogna tenere in considerazione il fatto che davanti si hanno dei ragazzi dove hanno svolto una stagione precedente con uno stacco di 2 mesi circa. Anche il luogo dove viene svolta tale preparazione deve essere fresco e idoneo.
MD: l dialogo nel calcio tra lo staff e il calciatore non può mancare?
NB: Il dialogo all’interno di uno staff o gruppo squadra deve essere in simbiosi continua creando un ambiente sano e vincente utile poi in quei momenti difficili che si vanno ad affrontare nell’arco di una stagione di calcio, che possono essere legati a sconfitte, serie di assenze per espulsioni o infortuni ecc.
MD: Qual è il suo approccio con i calciatori?
NB: Il mio approccio con i calciatori è uguale a 0. Nel mio inizio di percorso ho lavorato con categorie giovanili, soprattutto con bambini di età 5-15 anni. In queste categorie devi instaurare un dialogo pulito, trasmettendo concetti e nozioni basi, studiate in anteprima.
MD: Qual è il segreto per arrivare nel migliore dei modi alle partite?
NB: Il segreto per arrivare alle partite del sabato o della domenica…facendo un esempio di categoria…Cristiano Ronaldo penso arrivi con un minimo di tensione. L’adrenalina è sempre presente indipendentemente dalla competizione che si svolge. Direi di arrivare con tanta serenità, ma penso sia sempre difficile.
MD: Qual è il desiderio che vorrebbe realizzare come tecnico?
NB: Tanti i desideri da realizzare. Parlando calcisticamente, mi piacerebbe sedermi un domani su una panchina professionistica, anche da collaboratore tecnico, vincendo competizioni professionistiche.
MD: Si tende a pensare che tendenzialmente i giocatori più brevilinei possono andare prima in condizione. Se si e perché?
NB: I giocatori brevi linee entrano prima in condizione per via delle loro caratteristiche e per come la natura li ha composti.
MD: Uno degli esempi di calciatore che forse è stato gestito male a livello muscolare è quello di Giuseppe Rossi. Talento grandioso dal fisico fragile
NB: Giuseppe Rossi, un grandissimo calciatore, purtroppo sfortunato atleticamente visti i suoi tanti infortuni nel corso della sua carriera sicuramente dovuti ad uno struttura fisica debole e male gestita che non ha resistito al modello di lavoro che gli veniva assegnato.
MD: Cosa è cambiato nella preparazione atletica con il Covid – 19?
NB: Il Covid 19 ha inciso tantissimo nella vita quotidiana di ognuno di noi è anche nel calcio. Oggi il tempo di preparazione estiva si è ristretto, svolgendolo in due settimane, portando un osservazione molto ristretta minima e veloce sui calciatori. Ci ha portato alla riduzione della capienza negli stadi e settori. Durante le settimane staff e calciatori devono eseguire tamponi per potersi spostare o svolgere una gara cercando di isolare il virus non trasmettendolo.
MD: Per concludere, molti giornali hanno sostenuto che la “ nuova”, preparazione ai tempi del Covid – 19 potesse cambiare le classifiche? È d’accordo con questa teoria?
NB: La preparazione atletica in questo periodo incide tanto nelle classifiche dei campionati. Ti ritrovi calciatori positivi costretti a stare in casa restando fermi atleticamente recuperandoli dopo 2/3 settimane in condizioni scarse e basse.
MD: Dove può arrivare questo Catanzaro?
NB: Il Catanzaro è una piazza importante. Lavora oggi giorno per migliorarsi. Facendo qualche passo indietro, la situazione non era delle favorevoli. Si lottava per non retrocedere fino a 5 stagioni fa. Tornando al presente, la società quest’anno si è affidata alla presenza di due figure dirigenziali competenti nel proprio lavoro portando giocatori e staff molto validi di categoria anche superiore. Parlando in breve sul percorso attuale del campionato, per vincere questa categoria in alcune partite se non tutte ci vuole tanta furbizia e bravura nel chiuderle prima e subito dell’avversario. Purtroppo in alcune gare questa mentalità è stata poco pensata e utilizzata lasciando punti per strada.
MD: Sono passate 12 giornate nel girone C DI Serie C, secondo lei quali sono state fino a questo momento le sorprese e le delusioni di questo campionato?
NB: Le sorprese del campionato di Serie C, per quanto mi riguarda le divido per positive e negative. Iniziando dalle negative, dico il Bari visto il potenziale presente in rosa non poteva accontentarsi di un quarto posto in campionato. La squadra che mi ha sorpreso dico la Ternana visto il tanto distacco raccolto in cosi poco tempo sulla seconda in classifica.
MD: Sono passate 12 giornate nel campionato di Serie A, secondo lei quali sono state fino a questo momento le sorprese e le delusioni di questo campionato?
NB: La sorpresa in Serie A dico il Milan. Poche le aspettative ad inizio stagione sui rossoneri, che li posizionavano in zona settimo/sesto posto lottando per Europa League visto gli anni precedenti. Ha raggiunto un secondo posto lottando allo scudetto fino alla trentunesima giornata contro un Inter costruita per vincere il campionato, guida da un allenatore vincente che è Antonio Conte. Scarse le aspettative su Stefano Pioli visti i risultati ottenuti negli ultimi anni altalenanti in club come Bologna, Lazio e Fiorentina. La delusione rispondo la Juventus dopo anni di vittorie, nove scudetti consecutivi, ha raggiunto con un allenatore inesperto come Pirlo un quarto posto all’ultima giornata.
MD: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
NB: Ringrazio Mattia per l’intervista concessami, augurando a tutte le persone che leggeranno questa mia intervista, di essere stato di spunto e aiuto visto il momento negativo che stiamo affrontando, tramutandolo in momenti e giorni ricchi di gioia e positività.
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