ESCLUSIVA CP – Domenico Scognamiglio: “il ruolo del match analyst”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Domenico Scognamiglio – Match Analyst professionista e giornalista, considerato un punto di riferimento sportivo, umano e professionale
Presentata da Mattia Dalmazio, ecco l’intervista che ci ha concesso il Match Analyst Scognamiglio, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
MD: Buongiorno mister, grazie per aver accettato il nostro invito è per essere qui con noi oggi. Iniziamo questa intervista con una domanda secca!!!…cosa fa un Match Analyst?
DS: Buongiorno, è un piacere anche per me. Ciao Mattia: un match analyst si occupa di preparare ogni settimana diversi contenuti video e testuali: il principale è sicuramente il team studio che consiste nell’analisi della squadra avversaria che si andrà ad affrontare. Il secondo contenuto è il match studio, cioè l’analisi dell’ultima gara appena disputata. Inoltre, a seconda delle richieste del proprio allenatore, un match analyst può anche riprendere e analizzare gli allenamenti settimanali, preparare analisi specifiche e collaborare anche con l’area scouting preparando contenuti ad hoc sugli obiettivi di mercato della propria società.
MD: Qual è la sua formazione? Come si è formato per ricoprire questo ruolo importante ?
DS: Ho iniziato a formarmi in questo ambito nell’ormai lontano ottobre 2019 frequentando il corso Longomatch che mi ha letteralmente aperto un mondo e dato le giuste basi per iniziare a svolgere questa professione. A questo poi sono seguiti altri corsi tra i quali voglio citare quelli organizzati da Lorenzo Favaro (Dartfish) e quelli di Emiscouting che hanno aumentato ulteriormente le mie conoscenze e competenze.
Come detto in apertura, attualmente sto seguendo il corso organizzato dal Settore Tecnico della FIGC al termine del quale (superamento esame permettendo) riceverò l’abilitazione ufficiale con conseguente iscrizione nell’albo tecnico della nostra Federazione.
MD: Qual è l’importanza dei dati che raccoglie il match analyst durante le partite?
DS: Solitamente, soprattutto nelle categorie inferiori come Serie C o Serie D si è da soli pertanto risulta difficile raccogliere dati in tempo reale durante la gara.
Personalmente, in sede di match studio raccolgo dei dati statistici dai quali poi riesco ad estrarre l’indice di pericolosità offensivo e quindi ad avere una fotografia più o meno valida di come è andata la gara.
In senso generale invece posso dire che sono un grande estimatore dei dati e li reputo molto utili in fase d’esame, soprattutto per confermare ciò che abbiamo già visto in video oppure per avere una prima fotografia della squadra che stiamo per mettere sotto la nostra lente d’ingrandimento.
MD: Che tipologia di collaborazione c’è tra l’allenatore e il match analyst?
DS: Per svolgere questo lavoro è fondamentale avere un rapporto strettissimo con l’allenatore, ovviamente non tutti i tecnici sono “aperti” al confronto e alla collaborazione totale con il match analyst pertanto il rapporto varia da caso a caso. Per come la vedo io, il match analyst deve essere uno dei più stretti collaboratori dell’allenatore e ci deve essere condivisione totale di idee e intenti.
MD: Durante la partita il match analyst evidenza i punti di forza e di debolezza della squadra.
DS: Come detto, durante la gara nelle categorie inferiori risulta difficile interagire in tempo reale con l’allenatore (perché ad esempio si è impegnati a fare la ripresa), pertanto queste cose si evidenziano in fase di team studio e si riportano alla squadra durante le sedute video settimanali.
MD: Durante il match, il match analyst di cosa si occupa e quando interviene?
DS: Credo di aver già risposto a questa domanda. Aggiungo solamente che anche in questo caso dipende molto dal rapporto che si ha con l’allenatore: ad esempio ci sono alcuni tecnici che vogliono il match analyst in panchina, pertanto in questo caso si avranno sicuramente compiti diversi rispetto a quelli che si hanno se invece si resta in tribuna. Personalmente preferisco restare in tribuna ed avere una visione più chiara e “distaccata” della partita ma anche lo stare in panchina ha sicuramente i suoi vantaggi, come ad esempio il cogliere determinate indicazioni che dalla tribuna sarebbe impossibile notare.
MD: Quali differenze ci sono tra i dati visibili agli spettatori e quelli raccolti da voi match analyst?
DS: La grossa differenza credo stia soprattutto in cosa guarda un match analyst: lo spettatore ad esempio quasi sicuramente rivolgerà il proprio sguardo alla zona palla mentre un match analyst spesso sarà attratto da ciò che accade lontano dalla sfera.
Diciamo che quando inizi a vedere le partite con gli occhi di un match analyst ti rendi conto di quante cose ci siano dietro ogni movimento ed azione fatta nell’arco della gara. È un modo totalmente diverso di osservare un match e sinceramente è un qualcosa di molto affascinante, anche se forse ti godi meno la partita.
MD: Cosa pensa del calcio attuale? Quali sono i moduli tattici del momento?
DS: Il calcio così come tutte le cose si evolve con il passare del tempo e questo forse lo rende ancora più interessante. Inoltre credo che nessuno sport come il calcio rispecchi la cultura di un Paese e il periodo storico che questo sta attraversando: volendo un tantino esagerare direi che se vuoi capire la mentalità di un Paese devi vedere come gioca a calcio.
Per quanto riguarda i sistemi di gioco, oggi ormai siamo nell’epoca del “calcio fluido” pertanto ancorarsi ai numeri risulta leggermente anacronistico (basti pensare che una squadra, sulla carta inizia con una disposizione in campo ma questa poi varia a seconda della fase di gioco).
Inoltre credo che non esistano moduli tattici del momento e moduli meno di moda ma semplicemente ogni allenatore cerca di schierare la propria squadra nel modo più consono e nella maniera in cui i propri calciatori possono rendere al meglio.
MD: Come vede il calcio tra vent’anni?
DS: Sicuramente sarà un calcio diverso da quello attuale, banalmente perchè verranno messe in campo nuove idee.
Inoltre visto anche il consolidamento della match analysis, direi che sarà un calcio molto più tecnologico, con strumentazioni che permetteranno di analizzare le prestazioni (sia dal punto di vista tecnico-tattico sia da quello atletico) in modo ancora più approfondito e anche in tempo reale (basti pensare alla recentissima introduzione del Virtual Coach nella nostra Serie A).
MD: Per concludere, quali consigli consiglia di seguire a chi vuole intraprendere questo mestiere?
DS: Organizzazione certosina del lavoro, formazione continua, confronto con colleghi e allenatori, tanta passione e voglia di lavorare.
Senza questi quattro elementi credo sia difficile fare strada in questo settore.
MD: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
DS: Grazie Niccolò per l’intervista!
CalcioPanchina di Niccolò Brancati – Riproduzione riservata