ESCLUSIVA CP – Luca Serafini: “credo nel progetto Milan”
In esclusiva, ai microfoni di Calciopanchina di Niccolò Brancati, presentiamo Luca Serafini – tifoso milanista e, oggi, giornalista/opinionista, è considerato un punto di riferimento sportivo, umano e professionale
Presentata da Mattia Dalmazio, ecco l’intervista che ci ha concesso il giornalista Serafini, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità.
MD: Buongiorno Luca, grazie per aver accettato il nostro invito è per essere qui con noi oggi. Debuttiamo in questa intervista con una domanda sulla sua squadra del cuore che segue anche professionalmente “IL MILAN”. Cosa ne pensa del mercato del Milan?
LS: Buongiorno a tutti, è un piacere anche per me oggi essere qui!.. Ciao Mattia: Il Milan ha operato nel mercato sia estivo che invernale con tempistiche perfette in entrata e in uscita, colmando 3 vuoti. Ha mandato un messaggio chiaro a tutti: “Noi ci crediamo”. E io pure.
MD: C’è chi dice Ibra, chi Calhanoglu, altri Kessie; secondo lei in questo Milan c’è un giocatore insostituibile?
LS: Di insostituibile ci sono gruppo, mentalità e sistema di gioco. In questo senso Bennacer è l’unico ad avere determinate caratteristiche, ma i rossoneri hanno dovuto farne a meno per 2 mesi e sono rimasti dov’erano.
MD: Si aspettava un percorso del genere da parte di mister Pioli? Circa un anno fa lo si dava già per spacciato, mentre ora guida un Milan primo in classifica
LS: Ci conosciamo e apprezzo la sua pacatezza, il suo modo di intendere il calcio e di vivere il Milan. Merita di vincere qualcosa di importante.
MD: Parlando di Europa League, che ne pensa dell’esclusione di Hauge dalla lista UEFA?
LS: Scelta inevitabile per questioni numeriche dei reparti, ma i paletti dell’Uefa non li ho mai condivisi. Hauge è giovane, avrà tempo per rifarsi
MD: Sulla sinistra secondo lei chi deve essere il titolare, Leao o Rebic?
LS: Amo Rebic. Leao è destinato a diventare un fuoriclasse, a condizione che si applichi nella crescita. Possono alternarsi, così dribblo la risposta.
MD: Se lo sarebbe mai aspettato Ibrahimovic così forte e determinante anche a 39 anni?
LS: Sì, perché quando accettò questa sfida io dissi due cose: se lo fa, è perché crede in se stesso e nel progetto del Milan, altrimenti non è uno che avrebbe accettato di rischiare brutte figure.
MD: Si aspettava che Maldini potesse incidere in maniera così determinante in un ruolo come quello da dirigente?
LS: Vale lo stesso discorso fatto per Ibra. La differenza è che Paolo doveva adattarsi al nuovo ruolo, ma uno di seconda generazione nel calcio e nel Milan e soprattutto un uomo come lui, avrebbe potuto fallire? Scrivo da 3 anni che Paolo è una garanzia assoluta per questo club, sono incrollabile in questa convinzione.
MD: Per concludere, qual’è il giocatore del Milan che in questo inizio di stagione l’ha stupita di più?
LS: Senz’altro Kalulu, personalità e padronanza. Grandissimo prospetto
MD: Grazie mille per aver risposto alle nostre domande, a presto e in bocca al lupo per tutto!
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